SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS
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PARTE C.
IL QUADRATO DEL SATOR E L'IDENTITÀ ROMANA
I.
Atteggiamenti romani
III.
Ovidio: La creazione dell'uomo – un esempio gematrico
I. ATTEGGIAMENTI ROMANI
1.
Nei numeri e nel sistema
decimale i Romani cerchevano la sapienza e
conoscienza assoluta divina. Ma perché non apprendiamo niente sul sistema di VESTA dalle scritture
classiche romane? La risposta non è si difficile come
si potrebbe credere: Dio è un mistero. La sua grandezza impone silenzio. Gli ebrei,
per esempio, non osevano pronunciare il nome di JHWH.
Inoltre un anagramma
di VESTA è VETAS
– tu vieti, il che si sentiva come un'ordine severo.
I Romani credevano che il Dio incomprensibile fosse
presente nei tutti i fenomeni della sua creazione.
A questi appartengono anche la lingua e scrittura e tutti sviluppi di cultura
profana e religiosa. Quindi i Romani ritevano le loro
tradizioni sante – specialmente i loro culti di dei. In e per gli dei
numerosi si mostreva il uno dio ineffàbile.
Il retore Cicerone una
volta nominó i Romani il populo più religioso. Infatti, essi havevano l'atteggiamento di adempiere la
volontà divina. Credevano – in antizipazione d'un parola di Cristo – che l'uomo
non può fare niente senza l'aiuto di Dio/degli dei.
2.
Queste considerazioni sono necessarie per comprendere il
messaggio del quadrato del SATOR (QS). Poiché la sua frase centrale dice:
NET OPERA SATOR – IL CREATORE TESSE LE SUE OPERE.
Nell'evangelio di
Marco Gesù racconta un'allegoria bella, illustrante questa idea:
Il regno di Dio
è come un uomo che getti il seme in terra, e dorma e si levi, la notte e il
giorno; il seme intanto germoglia e cresce nel modo ch'egli stesso ignora. La terra da se stessa dà il suo frutto: prima l'erba; poi la
spiga; poi, nella spiga, il grano ben formato. E
quando il frutto è maturo, subito e' vi mette la falce perché la mietitura è
venuta. Marco 4:27-29
L'idea di tessere si
trova già prima nel salmo 139, 13-17:
Tu hai formato le mie reni, che m'hai
intessuto nel seno di mia madre.
Io ti celebrerò, perché sono
stato fatto in modo maraviglioso, stupendo. Maravigliose sono le tue opere, e l'anima mia lo sa molto bene.
Le mie ossa non t'erano nascoste, quand'io fui formato in occulto e tessuto nelle parti più basse della terra.
I tuoi occhi videro la massa
informe del mio corpo; e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che m'eran
destinati, quando nessun d'essi era sorto ancora.
Oh quanto mi son preziosi i
tuoi pensieri, o Dio! Quant'è grande la somma d'essi!
Tutti
i cognizioni, forze e capacità sono di Dio, l'uomo soltanto ne partecipa. L'uomo riceve
tutte le sue forze da Dio per cooperare con lui alla creazione. Per i Romani il QS era una
prova distinta che Dio non voleva compiere la sua creazione senza la cooperazione
del uomo. Poiché il QS si congiunge con
modelli matematici di obiettività assoluta a un'unità
nuova complementare e armonica. Il termine SATOR
per sé stesso mostra una relazione analoga tra il uomo
– il SEMINATORE – e Dio, il CREATORE.
3.
Secondo la tradizione il sistema
religioso romano fu fundato da re NUMA (NVMA). Lo stesso nome è programma matematico: Le
lettere NM desegnano i 13 punti e 12
triangoli della stella tetraktys, le lettere VA le due tetraktys. I valori numerici delle
due paia di lettere sono 33 e 13, cioè la somma delle 4 cifre è 10.
Sembra, qu'il sistema
numerale romano e le dottrine pitagoriche hanno radici comuni e che esisteva
una concorrenza a Roma tra i discipoli di Pitagora e la disciplina statale nel
culto di Vesta. Questo al meno si può interpretare dal un commento di CICERONE:
Multa etiam sunt in nostris institutis
ducta a Pythagoreis;
quae praetereo, ne ea quae repperisse ipsi
putamur,
aliunde didicisse videamur. disputationes Tusculanae 4,4
Molte cose sono state adottate dai
pitagoreici anche nelle nostre istituzioni;
ma passo questo finché non sembriamo che
abbiamo imparato d'altrove ciò che habbiamo trovato stessi.
1. I
Romani derivevano la sua coscienza d'ordine dalle loro reflessioni mathematiche
e numeriche. La storia Romana contiene alcune particolarità che indicano L'importanza
di figure geometriche e del sistema numerico. Per esempio le cità romane e i
campi militari sono d'una pianta quadrata o
rettangolare e percorsi da due vie incrociate comparabili alla croce d'assi del
QS.
2. Nel tempo storico il
popolo romano era diviso in 193
centurie secondo i redditi dei cittadini. Era un ordine per la guerra e per
votazioni civili, per esempio per eleggere i magistrati. Le 193 centurie erano suddivise in cinque classi e cinque
altre centurie, a cui appartenevano cittadini con redditi bassi (infra classem),
ma che anche erano impiegati nella guerra: fabbri (2
c.), musici (2 c.) e cittadini nullatenenti
(1 c.). Questa era la suddivisione in
particolare:
classe |
I. |
II. |
III. |
IV. |
V. |
in.cl. |
|
|
18 |
80 |
20 |
20 |
20 |
30 |
5 |
|
18 |
170 |
5 |
||||
|
98 |
90 |
5 |
||||
Alla classe prima sono
assegnate 18 centurie di cavalieri (equites) che occupavano una posizione
privilegiata e onoraria.
3. Le
tre cifre del numero 193 mostrano la
distribuzione dei 13 punti nella stella
tetraktys: il punto centrale, 9 punti della cornice d'una tetraktys e 3 punti angolari della seconda tetraktys:
Un secondo significato
di numero 193 si deriva dalla sua
spartizione in (10+9) + (1+2), cioè i numeri 10+1 e 9+2 sono da vedere come complementari. Sul piano
teologico 1+2 e quindi anche 10+9 si riferiscono a le
tre persone divine.
4. La
struttura numerale delle centurie è abbastanza complessa. Io mi limito a un aspetto concentrico, congiungendo il gruppo primo di 18 centurie col gruppo ultimo di 5 centurie. Questi due numeri si riferiscono alla
tetraktys numerata:
La somma dei tre punti
angolari è 18, il punto
centrale è occupato da 5. I equivalenti alfabetici di 5
e 18 sono ES
– tu sei, esisti che contiene una
affirmazione religiosa e confessione al Dio trinitario (per 1:3 punti e la proporzione correspondente tra la
superficie del cerchio interno ed esterno).
Il numero composto 518 è la SN+SF delle cornifici esteriore della
tavola pitagorica e del QS. (vedi parte II)
Il numero 185, composto di 18
e 5, è anche la somma numerica e fattoriale
dei numeri 1-9 e 1-10. La proporzione dei due
numeri 185:518 = 37*(5:14) = 37*19. Una tetraktys consiste di 37 elementi, di 10 punti + 9 triangoli e 18 linee.
|
1-9 |
1-10 |
sm |
SN |
45 |
55 |
100 |
SF |
39 |
46 |
85 |
|
84 |
101 |
185 |
In questo modo erano congiunte
non solo lo strato sociale più elevato e basso, ma anche il popolo
basso era onorata come il punto di partenza per ogni sviluppo in alto.
5. Alla fine del secolo
secondo a.C. il numero 193 fu trasformato in
373 in questo modo: I
cittadini di ogni classe (senza i cavalieri) furono
assegnati a ognuna delle 35 tribù, suddivisa
in seniores
et iuniores,
il que faceva 5*2*35 = 350. A questi furono aggiunte le 18+5 centurie restanti.
Il numero 373 rappresenta di nuovo i 13 punti della stella tetraktys, questa volta in modo
palindromico con 3 punti angolari esterni, 7 punti esagonali e ancora 3 punti angolari:
III.. OVIDIO: LA CREAZIONE
DELL'UOMO – un esempio gematrico
1. La riflessione sui
significati dei numeri era il mezzo per cui i Romani
facevano l'esperienza del mistero infinito di Dio. Tutti i
poeti classici, Catullus, Vergilius, Hortius, Ovidius impiegevano il metodo
gematrico nelle loro opere. Scelgo la creazione dell'uomo dalle
metamorfosi d'Ovidio, perché questo testo mostra alcuni rapporti chiari col QS e con la stella tetraktys.
Ovidio,
Metamorfosi I, 76-88
1. SAnctius his animal mentisque
capacius altae
2. deerat adhuc et quod dominari in cetera posset:
3. natus homo est, sive hunc divino semine fecit
4. ille opifex
rerum, mundi melioris origo,
5. sive
recens tellus seductaque nuper ab alto
6. aethere
cognati retinebat semina caeli.
7. quam
satus Iapeto, mixtam pluvialibus
undis,
8. finxit
in effigiem moderantum cuncta deorum,
9. pronaque
cum spectent animalia cetera terram,
10. os
homini sublime dedit caelumque videre
11. iussit et erectos ad sidera tollere vultus:
12. sic, modo quae fuerat rudis et sine imagine, tellus
13. induit ignotas hominum conversa figurAS.
TRADUZIONE
Ma ancora mancava l'essere
più nobile che, dotato
d'intelletto
più alto, sapesse dominare sugli altri.
Nacque l'uomo, fatto con
seme divino da quell'artefice
del
creato, principio di un mondo migliore;
o
plasmato dal figlio di Giàpeto, a immagine di dei
che
tutto reggono, impastando con acqua piovana
la
terra recente che, appena separata dalle vette
dell'etere,
ancora del cielo serbava il seme nativo;
se
gli altri animali contemplano a testa bassa la terra,
la
faccia dell'uomo l'ha sollevata, ordinò che vedesse
il
cielo, che fissasse, eretto, il firmamento.
Così, quella terra che fino
a poco prima era grezza e informe,
subì
una trasformazione e assunse figure mai viste di uomini.
2. Le 13 righe cominciano con verso 76, che ricorda la croce
d'assi del QS con 4 T
= 4*19 = 76 e N = 13:
3. Le lettere
palindromiche SA-AS
al inizio e alla fine del testo imitano la struttura
palindromica e circoloare del QS.
4. Le 85 parole del testo si può dividere in cinque
parti uguali per questo successione di parole: 1-22-43-64-85.
La somma numerica (SN) del testo tutto è 5329
= 73*73 e la SN della parte interna consistente delle parole 22–64 è 2809 = 53*53. In questo modo Ovidio rappresenta
il esagono con i sui 3 assi a 5 elementi e la cornice della tetraktys con 3 lati a 7
elementi:
Eseguito: Maggio 2010